Primo passo fondamentale per poter calcolare le imposte sull’acquisto della prima casa è quello di essere a conoscenza di tutti i requisiti minimi per poter usufruire di tutte le agevolazioni fiscali:
-innanzitutto è necessario avere la residenza nello stesso Comune in cui si trova la casa che si vuole acquistare. In caso contrario si ha la possibilità in fase di rogito di allegare una dichiarazione in cui ci si impegna a trasferire la residenza entro 18 mesi dalla data del contratto (fatta eccezione per gli agenti di polizia e forze armate)
-fondamentale è che la casa rientri nelle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11.
Mentre le agevolazioni non possono essere applicate per le categorie A/1, A/8, A/9.
-da ricordare che l’acquirente non deve possedere altre proprietà su tutto il territorio nazionale.
Il sistema di tassazione è radicalmente cambiato dal 2014 in poi, dal momento in cui è stato attuato il d.lgs 23/2011 dove nell’art. 11 vengono spiegati tutti i cambiamenti fiscali relati alle imposte sull’acquisto della prima casa.
Innanzitutto è necessario distinguere da chi si acquista: se da privato o da un’impresa
Se da privato: per la prima casa l’imposta di registro ammonta al 2%, mentre sulla seconda casa 9% calcolato sul valore catastale dell’immobile. Le imposte catastale e ipotecaria ammontano a €50 ciascuna.
Se da impresa: sulla prima casa si dovrà versare l’IVA, che verrà calcolata sul prezzo della vendita, pari al 4%, mentre sulla seconda casa ammonta al 10%. Le imposte di registro, catastale e ipotecaria ammontano a €200 ciascuna.
Per determinare il valore su cui andare a calcolare l’imposta di registro, è necessario avere la rendita catastale dell’immobile, rivalutarla del 5% e moltiplicarla per 110 consistente in un coefficiente che vale per la prima casa. Nel calcolo è necessario includere tutte le pertinenze relative all’immobile (box, spazi esterni …).
Esiste l’eventualità di perdere queste agevolazioni sulle tasse prima casa che potrebbe comportare il pagamento di somme che sono state risparmiate, interessi e una sanzione del 30% della stessa imposta.
Questo in determinati casi:
-davanti al notaio in fase di rogito si dichiara falsamente di possedere i vari requisiti
-di dichiarare di voler usufruire dei 18 mesi per il trasferimento della residenza e questo non avviene entro il termine stabilito
-nel caso in cui si venda/doni l’abitazione entro 5 anni dalla data di acquisto, a meno che non si riacquisti un altro immobile entro un anno da adibire come abitazione principale.